Grottesco e pungente, cortigiano e selvaggio, il genio di Saki – pseudonimo dello scrittore britannico Hector Hugh Munro – ha attraversato come uno spettro il Novecento letterario europeo. Nato in un villaggio di pescatori in Birmania durante il colonialismo vittoriano e cresciuto nelle contraddizioni dell’Inghilterra edoardiana, i suoi racconti sono brevi e mordaci ritratti di un’epoca, quella moderna, che ha i contorni della fiaba orientale, chimerica e sospesa, e l’incalzare notturno di un incubo in cui realtà storiche e fantasie si confondono continuamente.
Creature ripugnanti o angeliche abitano queste pagine: licantropi che adescano bambini nei boschi, gatti e folletti dai poteri portentosi, spettri di nobili defunti che perseguitano dall’aldilà i loro debitori, consiglieri demonici che instaurano un Parlamento Infernale, e re che vessano i poveri, poveri che detronizzano i principi, principi di regni votati alla perversione che diventano santi.
CLICCA SULLA FOTO PER SCARICARE
E LEGGERE IL RACCONTO