Charles Williams (che non va confuso con l’omonimo scrittore e poeta britannico, 1886-1945, della generazione preceente), è nato a San Angelo, in Texas, il 13 agosto 1909, ed è morto a Los Angeles il 5 aprile 1975. Imbarcato nella marina mercantile, dopo la Seconda guerra mondiale si è impiegato come tecnico elettronico, si è sposato e si è trasferito con la moglie a San Francesco, mettendosi a fare lo scrittore a tempo pieno. Nel 1951 imbrocca la vena giusta, quella del giallo psicologico: ed è il successo, con Hill Girl (La ragazza della collina; non tradotto in italiano, a quanto ne sappiamo). A partire da quel momento, si afferma come uno dei migliori giallisti americani degli ani ’50 e ’60. Ben dodici dei suoi romanzi, venti e più, sono stati ripresi dal cinema per portare le sue storie sul grande schermo. È uno scrittore raffinato, dalla tecnica impeccabile; in un certo senso, e facendo la tara alla enorme distanza, geografica e culturale, oltre che di prospettiva esistenziale, si può dire che presenti non poche somiglianze con Simenon e il suo commissario Maigret; e va notato che, per un periodo, Charles Williams visse in Francia, dove i suoi libri godevano di un vasto successo, pur essendo così inconfondibilmente americani, ambientati quasi sempre nelle piccole città di provincia del West, o sulla riva di qualche fiume sonnolento.