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SCRIPTA MANENT

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LETTURE SENZA CONFINI


COS'E' LA LIBERTA' PER UNO SCRITTORE? LA RISPOSTA DI NADINE GORDIMER

Publié le 3 Octobre 2022, 10:43am

Catégories : #Autori sotto la Lente

Parliamo spesso di libertà, e altrettanto spesso utilizziamo questa parola quando ci riferiamo a uno scrittore, o a una scrittrice. Ma cos’è la libertà per uno scrittore?

Pensare di dare una risposta univoca è quasi impossibile, ma di certo può venirci in aiuto Nadine Gordimer grazie al suo saggio A Writer’s Freedom (1976) nel quale esplora proprio questo difficile argomento:

Cos’è la libertà di uno scrittore?

Per me è il suo diritto a mantenere e rendere pubblico al mondo un suo punto di vista privato, profondo, intenso sulla situazione in cui si trova la sua società. Se è suo interesse lavorare come può, deve prendersi, e deve essergli garantita, la libertà da qualsiasi conformità pubblica all’interpretazione politica corrente, alla morale e ai gusti.

[…]

E quello che lo scrittore può fare, in qualità di scrittore, è di continuare a scrivere la verità come la vede.

Quest’atto di scrivere la verità ha spesso portato gli scrittori a scontrarsi con il pubblico, la sua morale e i suoi gusti, appunto. Gordimer prende in considerazione questo potenziale rischio insito nella ricerca di verità propria dello scrittore:

Divieti e punizioni sono i rischi terribili e noti che uno scrittore deve affrontare, e molti li hanno affrontati, se lo scrittore vive in un posto dove la libertà di espressione, tra le altre forme di libertà, è negata, ma talvolta la creatività è bloccata piuttosto che distrutta. Un Thomas Mann sopravvive all’esilio per scrivere Dr. Faust; un Pasternak fa uscire clandestinamente Dottor Zivago dopo un silenzio di dieci anni; un Solženicyn affiora con il suo terribile mondo intatto nella mappa dell’Arcipelago Gulag

Gordimer aggiunge:

Attraverso tutte queste vicissitudini, i veri scrittori continuano a scrivere la verità come la vedono. E non scelgono di autocensurarsi… Puoi bruciare i libri, ma l’integrità degli artisti creativi non s’incarna nella carta più di quanto non faccia sulla tela, sopravvive fino a quando l’artista stesso non può essere persuaso, allettato o indotto con la paura a tradirla.

Tutto questo per il mondo è facile da capire, difficile da vivere però è la parte della lotta dello scrittore per la libertà.

E ancora Gordimer argomenta che c’è un altro tipo di libertà, almeno essenziale per l’integrità dello scrittore e anche più sfuggente:

Quell’altra, paradossalmente più ampia, composita libertà – la libertà del suo punto di vista privato sulla vita – potrebbe essere minacciata dalla consapevolezza di ciò che ci si attende da lui. E spesso quello che ci si attende da lui è la conformità a un’ortodossia dell’opposizione.

E aggiunge:

Ci saranno quelli che lo considerano come il loro portavoce; persone i cui ideali, come essere umano, egli condivide, e la cui causa, come essere umano, è anche la sua. Ci potrebbero essere quelli la cui sofferenza è anche la sua. L’identificazione con, l’ammirazione per e la fedeltà a quelli stabilisce uno stato di conflitto dentro di lui. La sua integrità come essere umano richiede il sacrificio di tutto alla lotta ingaggiata a favore degli uomini liberi. La sua integrità passa nel momento in cui inizia a scrivere quello che avrebbe dovuto scrivere.

[…]

Il fatto è che, anche quando sta dalla parte degli angeli, uno scrittore deve riservarsi il diritto di dire la verità come la vede, con le sue parole, senza essere accusato di essere un traditore.

[…]

Quando uno scrittore reclama questi tipi di libertà per se stesso, allora inizia a capire la reale grandezza di questa lotta.

Questa lotta è infine la capacità di discernere nuove direzioni verso cui il mondo dovrebbe muoversi e poi muoversi verso di esse. Gordimer infatti scrive:

Quella rara meraviglia, un innovatore, dovrebbe essere accolto con shock ed eccitazione. E il suo impatto potrebbe spingere le persone verso nuove direzioni. Ma il prossimo innovatore raramente, forse dovrei dire mai, viene dai suoi imitatori, quelli che creano una moda a partire dalla sua immagine. Non tutto quello che di valore viene scritto è un’innovazione, ma credo che venga sempre da una visione individuale, perseguita privatamente. La ricerca può derivare da una tradizione, ma una tradizione implica una scelta di influenza, laddove una moda rende l’influenza del momento l’unica per tutti i suoi contemporanei.

Senza la libertà, sostiene Gordimer, questa ricerca è impossibile:

Uno scrittore ha bisogno di tutti questi tipi di libertà, costruiti sulla base della libertà dalla censura. Non chiede ripari dalla vita, ma di esporsi a essa senza possibilità di evasione. È ferocemente impegnato nella vita alle sue condizioni, e desidera essere lasciato così. Qualunque governo, qualunque società, qualunque visione di una futura società, che abbia rispetto per i suoi scrittori deve mantenerli il più possibile liberi di scrivere nei loro diversi modi, nelle loro scelte di forma e lingua, e secondo la loro scoperta della verità.

[…]

Impegno e libertà creativa diventano una cosa sola.

Gordimer ritorna sull’argomento venti anni dopo, in un altro saggio intitolato The Status of the Writer in the World Today. Nell’intervallo tra i due saggi, tre libri della scrittrice furono vietati dal governo dell’apartheid in Sud Africa. Esortandoci a riconoscere il ruolo dello scrittore «sia come colui che loda sia come critico sociale», scrive:

Quali sono le condizioni, per noi scrittori? Primo – non si può iniziare senza dirlo – la condizione più importante dev’essere la libertà di espressione. È l’ossigeno della nostra creatività. Senza questa, molti talenti sul nostro continente hanno lottato per respirare; altri sono soffocati; e altri si sono perduti in quell’altro clima, l’aria sottile dell’esilio.

[…]

Libertà di scrivere. Noi abbiamo questa condizione, e siamo pienamente consapevoli che si tratta di una cosa che dobbiamo essere sempre pronti a difenderecontro tutte le razionalizzazioni politiche e le suppliche di castrare la nostra ricerca della verità per qualcosa di più allettante per quelli che scendono a compromessi con il potere.

A parte la questione suprema della libertà umana, la nostra richiesta di libertà di scrivere ha un significato, un beneficio per la società che solo gli scrittori possono dare. I nostri libri sono necessari… mostrano sia allo scrittore sia alla sua gente cosa sono.

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