Forces Occultes è un film francese del 1943. È il più importante film-denuncia sulla massoneria.
La trama. Un deputato francese, in buona fede ma ingenuo, viene cooptato dalla massoneria. Dopo il rito di iniziazione, cominciano le delusioni di Avenel. Il deputato capisce che la maggior parte dei massoni utilizza l’ordine solo per ottenere favori, guadagnare soldi e prestigio e aggirare le leggi dello stato. Ma c’è di più. Avenel scopre che oltre alle misere ambizioni dei massoni di basso grado, esiste una volontà massonica internazionale molto più inquietante. Sarà infatti la massoneria francese a far entrare la Francia nella seconda guerra mondiale. Avenel proverà a fermare l’entrata in guerra ma sarà accoltellato da alcuni “fratelli” e si sveglierà in ospedale quando il conflitto è ormai iniziato.
Le conseguenze. Lo sceneggiatore del film, Jean-Marie Rivière, venne arrestato, mentre il regista, Jean Mamy (sotto lo pseudonimo di Paul Riche) e il produttore, Robert Muzard, vennero giustiziati per il loro ruolo nella realizzazione di questa pellicola.
Il “complottismo”. A differenza di quanto sostengono tanti debunker prezzolati che sono riusciti a convincere molte persone ignoranti e superficiali, le “teorie del complotto” non sono fantasie partorite dalla mente di visionari e diffuse tramite la rete. Il film è la prova che in passato, la consapevolezza dei cittadini riguardo alle “forze occulte” che dominano gli eventi mondiali, era molto maggiore. È anche la prova che in passato era più semplice trovare artisti, registi, sceneggiatori, produttori, ecc., disposti a raccontare la verità al grande pubblico. Oggi il sistema si è perfezionato. Da un lato è aumentata la censura, dall’altro la “dissidenza” è controllata: i paladini della “verità” sono uomini della massoneria, a cui viene data tanta visibilità ma a cui viene vietato di esporre la verità fino in fondo, con il risultato di allontanare i cittadini dalla percezione dei reali problemi e dal potere dei personaggi dietro le quinte. Tutti gli attivisti che vanno oltre i limiti del consentito, sono tacciati di complottismo, dietrologia, paranoia, ecc...
Rai 3. Il film è stato mandato in onda su Rai 3. La Rai, però, ha ben pensato di tagliare quasi tredici minuti che, coincidenza, sono i tredici minuti più importanti e significativi della pellicola. La censura della Rai, televisione massonica di stato, è la conferma di come il sistema si sia appunto perfezionato.
Le due versioni. Fortunatamente, in rete, è possibile trovare sia la versione integrale, sia la versione “ridotta” di Rai 3.
Qui il link per vedere l’originale. Qui il link per vedere la versione adatta al pubblico italiano.
Nella versione censurata il taglio avviene al minuto 31:55. Nella versione originale, come potete controllare, la scena corrispondente si trova al minuto 30:35. La scena tagliata dura fino al minuto 43:15.
Le scene tagliate. I tredici minuti censurati contengono quattro scene.
1° Scena: I massoni sono riuniti nella loggia mentre il popolo francese è in rivolta nelle piazze. La polizia reprime la rivolta sparando sulla folla. Quattordici cittadini francesi muoiono. Centinaia i feriti. Il film evidenzia come la responsabilità diretta della morte di quei cittadini sia da attribuire alla massoneria francese. Addirittura il Gran Maestro dice:
Il popolo francese può morire purché la massoneria viva.
2° Scena: Il parlamento francese elegge una commissione d’inchiesta per indagare sugli omicidi avvenuti nella rivolta. La massoneria esulta perché ben 35 commissari su 50 sono massoni e l’ordine ne esce pulito.
3° Scena: Il Gran Maestro organizza l’entrata in guerra della Francia telefonando ai fratelli massoni a capo delle più importanti istituzioni. Nell’ordine chiama: il Ministero degli Esteri, la Banca di Francia, lo Stato Maggiore, il Segretario del partito Radical Socialista, il quotidiano Le Temps e la fabbrica di aerei da guerra.
4° Scena: Sono i cinque minuti più importanti del film: il discorso tra il protagonista Avenel e il Gran Maestro. Trascrivo le battute più importanti del 33° grado. Riguardo ai massoni di basso grado dice:
Nella massoneria si nasconde tutto a chi ha un rango modesto. In basso non si sa niente.
Ma il Gran Maestro aggiunge che anche i massoni dei vertici, i gradi 33, non sono i dirigenti, come si potrebbe pensare:
Non ci sono dei capi tra noi, ci sono solo esecutori.
E allora chi è che detta gli ordini? Chiede Avenel. Il 33 risponde spiegando:
Cos’è la massoneria? Dei gruppi di uomini che si sono riuniti ai quattro angoli del pianeta per chiudere il mondo in una rete dalle maglie impenetrabili. Siamo 50 mila in Francia, 500 mila in Inghilterra, 3 milioni negli Stati Uniti.
Formiamo un unico blocco e una sola volontà.
Ci diffondiamo dappertutto, comandiamo dappertutto. Qui 300 parlamentari sono massoni. In Inghilterra il re fa parte del nostro ordine. Negli Stati Uniti il presidente è un 32°.
Non esiste un paese in cui non abbiamo appoggi segreti, i nostri uomini, le nostre banche, i nostri zelanti gruppi.
E questo è niente.
È solo la potenza materiale della massoneria.
C’è qualcos’altro. Una dottrina superiore.
La domanda finale. Se anche tra i massoni dei gradi più alti non ci sono dei capi ma solo esecutori, da chi è rappresentata quell’unica volontà che dirige la massoneria universale? Il film non lo dice esplicitamente ma lo lascia intendere. O almeno, lo lasciava intendere ai telespettatori degli anni ’40. Ma oggi, dopo altri settant’anni di propaganda e lavaggio di cervello, quanti telespettatori sono ancora in grado di capirlo?
Articolo di Daniele Di Luciano
Fonte: losai.eu