Da qualche anno i mass-media parlano spesso e volentieri di complottismo e complottisti, sempre e immancabilmente con un taglio fra il derisorio e il compassionevole; è significativo il fatto che, invece, non si abbassino mai a parlare di complotti, sia pure in chiave dubitativa. Evidentemente per i giornalisti e i pennivendoli della stampa e delle televisioni dominanti non ha alcuna importanza sapere e chiarire, nell’interesse della verità e a beneficio del pubblico, se complotti ce ne sono per davvero; anzi, danno semplicemente per scontato che non ce ne siano affatto e che non ce ne siano mai stati; a loro basta puntare il dito contro quei poveri psicopatici che, vaneggiando, vedono complotti dietro ogni angolo di strada e costruiscono deliranti castelli nella loro immaginazione malata.
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