L’ACCELLERAZIONE FINALE CHE IL POTERE STA EFFETTUANDO, ELENCATA PUNTO PER PUNTO. OVVERO LA RESA DEI CONTI NEI PROSSIMI CINQUE ANNI.
Molte cose si stanno muovendo e il loro movimento risulta in fase di progressiva accelerazione.
Stiamo andando verso un redde rationem non solo a livello bellico e geopolitico, ma anche all’interno delle singole società. Rispetto a queste ultime, nei prossimi cinque anni si giocherà la partita per far passare l’organizzazione della società dalla forma-stato tradizionale a una nuova forma dove, pur persistendo le funzioni e l’apparato repressivo dello stato, tutti gli aspetti giuridici, ambientali e biologici della vita - sia individuale che associata - saranno proprietà delle grandi corporation private.
La parte di società che dissente e si oppone, non soltanto mantiene – anzi peggiora – i noti limiti di organizzazione e coesione, ma fatica anche a fare quello che hanno fatto i vari panel di discussione in cui, nei giorni scorsi, si è suddivisa la kermesse del World Economic Forum a Davos: unire i diversi temi dell’agenda politica in un’unica visione ideologicamente coerente e strategicamente sinergica.
Inoltre, c’è anche il problema di come l’agenda dei poteri sovranazionali si basi anche su problematiche reali – come ad esempio la crisi ecosistemica – e che l’area d’opposizione arranchi nel definire delle strategie alternative a riguardo risultando, così, impossibilitata a realizzare una contro-narrazione da poter divulgare alla massa.
Vediamo, allora, in quanti e quali punti si articola l’accelerazione in atto.
Premetto che queste righe che ho pubblicato sono nulla più che il prolegomeno a qualcosa di più ampio e che, per verificare ciascuno degli item sottostanti, sono disponibili collegamenti a fonti istituzionali.
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GREEN DEAL EUROPEO, OVVERO ELIMINAZIONE DELLA MOBILITÀ PERSONALE, RIDUZIONE AI MINIMI TERMINI DELL’AGRICOLTURA E DEGLI ALLEVAMENTI, NUTRIZIONE A BASE D’INSETTI
L’obiettivo del WEF e sottoscritto dalla UE consta del ridurre del 75% il numero di automobili in proprietà privata e semi-azzerare agricoltura e allevamenti per arrivare all’emissione zero di CO2.
Pertanto, rispetto al primo punto vediamo sia l’incentivazione delle auto elettriche, sia i vincoli di velocità nelle città italiane.
Rispetto al secondo punto, oltre alle proteste degli agricoltori in tutta Europa, si susseguono deliberazioni governative volte, come nel caso dell’Olanda, ad abbattere 1/3 del bestiame allevato. Ovviamente, questo aspetto chiarisce altresì e in via definitiva le motivazioni delle deliberazioni, sia eurofederali che italiane, in favore dell’alimentazione a base d’insetti nonché la campagna propagandistica che le ha accompagnate.
2) REPRESSIONE DEL DISSENSO, DALLA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE AL CYBER-ASSOLUTISMO
Durante l’emergenza pandemica, abbiamo visto il dissenso politico essere trattato secondo il principio di medicalizzazione della devianza ovvero come patologia psichica. A questo, si è unito l’uso del concetto di “scienza” in termini di superstizione religiosa, ovvero l’idea che la democrazia non possa contemplare l’opposizione alla politica dominante nel momento in cui quest’ultima si autoqualifica come “scientifica”, ovvero come latrice di oggettività.
Con l’emergenza bellica, abbiamo assistito alla condanna e all’ostracizzazione delle opinioni divergenti dal governo sulla politica estera e ora, con la vicenda del film russo “Il Testimone”, assistiamo al salto di qualità verso il divieto esplicito e diretto di manifestare tali opinioni.
Per ciò che infine riguarda l’emergenza climatica, è già stata coniata la locuzione “negazionismo climatico” per criminalizzare i dissidenti.
A tutto questo, si aggiunge l’imminente stretta sul web che sembra trasparire dall’introduzione nel dibattito politico del concetto di carta d’identità digitale, obbligatoria per accedere ai social network e concepita col dichiarato intento di “sanzionare gli haters”, ovvero reprimere le opinioni dissidenti.
Se a questo aggiungiamo l’esortazione dell’OMS ai governi mondiali, nel 2022, a considerare i “no vax” come minaccia terroristica, ecco che la direzione di percorso risulta delineata.
3) ALLARME PANDEMICO PERMANENTE COME STRUMENTO PER PRIVATIZZARE LA SANITA’
Poco si è parlato di come, dopo la pandemia, il sistema dell’assistenza domiciliare, i pronto soccorso e in generale la sanità pubblica, non siano tornati affatto come prima, bensì siano risultati depotenziati. Nel frattempo, in alcune città del Nord Italia abbiamo visto nascere i primi pronto soccorso e i primi medici di famiglia privati e a pagamento.
Mentre WEF e OMS continuano ad annunciare nuove e imminenti pandemie, il governo italiano ha emesso un decreto che conferma le misure di lockdown e di distanziamento sociale come strumenti da ri-adottare in caso di nuova emergenza.
Quello che però si fa maggiormente fatica a comprendere, è come ogni emergenza sanitaria rappresenti – soprattutto nel contesto italiano - un passo in avanti verso l’obiettivo dell’abolizione dell’assistenza sanitaria universale e gratuita.
4) TRANSGENDERISMO OBBLIGATORIO E CANCEL CULTURE
Sul versante culturale, gli asset strategici della classe dominante constano di transgenderismo e cancel culture.
L’ideologia transgenderista prosegue a impiantare il proprio incontrastato dominio sulle nuove generazioni, ovvero sul sistema scolastico. Se in Italia non si è ancora arrivati, come in Gran Bretagna, a licenziare gli insegnanti che si rifiutano di spacciare come “scientifica” la tesi secondo cui non esisterebbe correlazione tra identità di genere e biologia, in ogni caso le direttive di video-tutorial e documenti prodotti dalle istituzioni nazionali ed eurofederali per disciplinare gli insegnanti, vengono prodotte e diffuse a ritmo sempre più sostenuto.
Mentre negli Stati Uniti e in Gran Bretagna la modificazione di testi letterari del passato e la cancellazione di opere classiche dai programmi di studio è fenomeno in atto ormai da anni, in Italia la cancel culture è appena sbarcata. Volendo individuare un inizio simbolico, certamente il recente articolo “Storia tossica della letteratura italiana” - divulgato in questi giorni da due scrittrici e volto a demolire Dante, Boccaccio, Ariosto, Foscolo e via dicendo - rappresenta un tangibile salto di qualità.
UN COLPO A SINISTRA…
Naturalmente, questo piano d'analisi esclude tutte quelle posizioni del dissenso – sovente marxiste – che si fondano sul dogma teorico del “capitalismo impersonale” e che, quindi, negano a priori che il sistema capitalista internazionale possa giungere a una visione unitaria o che possa esistere un’istituzione capace di sintesi fra i diversi poteri com'è oggi il WEF.
…E UN COLPO A DESTRA
Inoltre, quanto fin qui elaborato esclude parimenti tutte quelle posizioni secondo le quali questo processo globale – fatto di proprietà privata non solo dei mezzi di produzione, ma anche e in prospettiva della stessa vita umana – possa essere definito, come invece sostengono sia la destra americana che i catto-tradizionalisti, la realizzazione del “comunismo”.
CONCLUSIONE ( PER ORA)
Questa elencazione che ho appena accennato, è evidentemente monca: manca il tema delle sperimentazioni di credito sociale già in atto in alcune città italiane, nonché gli aspetti più classicamente neoliberisti di abbattimento delle protezioni sociali e di svendita dei beni pubblici ai privati.
Questo però non deve impedire di cogliere il punto-chiave di tutto lo scritto: non è possibile considerare fuori dal contesto strategico uno solo di questi punti. Non è possibile perché la forza del nemico, come detto all'inizio, sta proprio nella capacità di collegare un insieme variegato e complesso entro un unico disegno unitario.
Nei prossimi cinque anni, opporsi significherà generare un contrasto concreto e al contempo una contro-narrazione rispetto a suddetto disegno unitario.