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Recentemente a Pechino si è svolto un evento che sembra uscito da un film di fantascienza: la prima mezza maratona al mondo in cui esseri umani e robot hanno corso fianco a fianco. Ben 20 robot umanoidi hanno partecipato alla gara insieme agli atleti in carne e ossa, attirando grande interesse sia in Cina che a livello internazionale.
Questa competizione non è stata solo una dimostrazione spettacolare, ma un vero e proprio test sul campo per la nuova generazione di robot umanoidi cinesi. Su un percorso di circa 21 chilometri, le articolazioni dei robot hanno compiuto oltre 250.000 movimenti, mettendo alla prova le loro capacità in termini di resistenza, efficienza energetica, dissipazione del calore e precisione nei movimenti. Non tutto è andato alla perfezione, certo, ma proprio per questo la gara ha fornito indicazioni preziose per migliorare ulteriormente la tecnologia.
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Ma questa “ corsa congiunta” tra uomo e robot è solo l’inizio. La vera sfida sarà capire come questi robot possano integrarsi nella società umana e contribuire al nostro progresso, in quella che sarà una maratona ben più lunga e affascinante: quella dello sviluppo e della convivenza tra intelligenza artificiale e umanità.
Un esempio concreto di quanto stia accadendo è il robot “ Navigator 2”, sviluppato dallo Zhejiang Humanoid Robot Innovation Center: può dialogare con le persone e persino aiutarle a spostare oggetti. Intanto, molti altri robot stanno passando dai laboratori alle fabbriche, affiancando gli operai come veri e propri apprendisti nell’assemblaggio o nel trasporto dei materiali.
Secondo le tendenze attuali, i robot umanoidi sono destinati a segnare una svolta importante nella produttività, introducendo un cambiamento paragonabile a una rivoluzione industriale. Sebbene la Cina sia entrata relativamente tardi in questo settore, oggi vanta tutti i presupposti per recuperare terreno velocemente — e forse perfino superare i concorrenti globali.
I punti di forza della Cina in questo campo sono molteplici. Il primo è un ecosistema industriale estremamente completo. Un robot umanoide è composto da centinaia di parti, e la Cina ha la capacità di produrle tutte, garantendo una stretta integrazione tra progettazione, sviluppo e test. A oggi, il Paese detiene più di 190.000 brevetti legati ai robot industriali, circa due terzi del totale mondiale. Inoltre, più di un terzo delle 100 principali aziende globali del settore sono cinesi.
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Il secondo vantaggio è umano: la Cina forma ogni anno una quantità impressionante di ingegneri, pari a oltre un terzo dei laureati in ingegneria a livello globale. Questo bacino di talenti consente di affrontare problemi complessi, superare ostacoli tecnici e abbattere i costi di produzione con rapidità e creatività.
Il terzo elemento chiave è il mercato stesso. Con la sua enorme popolazione e la varietà di bisogni, la Cina offre un’infinità di scenari applicativi, che vanno dalla fabbrica alla casa, dai musei alle zone isolate dove i robot possono svolgere compiti pericolosi al posto dell’uomo.
Secondo il “ Rapporto di ricerca sull’industria dei robot umanoidi”, entro il 2025 il mercato cinese in questo settore potrebbe raggiungere i 5,3 miliardi di yuan, raddoppiando il proprio valore in un solo anno.
Per accelerare ulteriormente lo sviluppo, sarà fondamentale unire la forza dei governi con quella dei mercati. Alcune città come Pechino, Shanghai e Shenzhen hanno già adottato politiche per incentivare l’industria dei robot umanoidi. Coordinare università, aziende, ricerca e produzione sarà essenziale per creare un ecosistema efficiente e innovativo.
Ma mentre ci avviciniamo a un futuro sempre più automatizzato, non possiamo dimenticare gli aspetti etici. Già oltre 80 anni fa, Isaac Asimov aveva formulato i celebri “ tre principi della robotica”, immaginando un mondo in cui i robot dovessero proteggere gli esseri umani, obbedire loro e, al tempo stesso, tutelare se stessi. Oggi, quella visione non è più solo fantascienza: sta diventando realtà.
La corsa tra uomo e macchina non è una competizione, ma un percorso condiviso. E in questa maratona in cui tecnologia e umanità avanzano insieme, possiamo davvero immaginare un futuro in cui i robot non solo lavorano per noi, ma collaborano con noi per costruire una società più efficiente.
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